G. Zagrebelsky, La legge e la sua giustizia, Il Mulino 2008
AA. VV. La famiglia senza frontiere, Cedam, 2008
AA. VV. LE identità culturali nei recenti strumenti UNESCO, Cedam, 2008
G. Zagrebelsky, La legge e la sua giustizia, Il Mulino 2008
AA. VV. La famiglia senza frontiere, Cedam, 2008
AA. VV. LE identità culturali nei recenti strumenti UNESCO, Cedam, 2008
Come ormai tutti sanno, oggi pomeriggio il motore di ricerca di Google è andato a pallino. Qui Repubblica, mentre non mi risulta che nessun sito di giornali foresti stia dando l’allarme per l’imminente fine del mondo.
Ma poi, come se non esistessero alternative…
Bastava tornare ai vecchi motori di ricerca, solo che non eravamo più abituati, non ce li ricordavamo più.
L’abitudine sembra soffocare l’istinto di sopravvivenza 😀
Per promuovere la discussione pubblica, da più parti auspicata, sulle proposte misure antipirateria al momento in circolazione (ne ha parlato tra gli altri il Scorza, ciao Guido), il preposto Comitato tecnico contro la pirateria digitale ha predisposto un forum di discussione: qui
Buona discussione!
La Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata su un caso molto interessante di tutela della riservatezza e di responsabilità dell’Internet Provider. Si tratta della causa 2872/02 K. U. contro Finlandia decisa il 2 dicembre 2008.
Qualcuno posta online un annuncio, contenente i dati personali di un minorenne K. U., su un sito di appuntamenti dove viene data la disponibilità ad incontri di natura sessuale anche con persone maggiorenni. K. U. riceve una proposta di incontro sessuale e si rivolge alle autorità nazionali per denunciare chi ha postato online siffatto annuncio, ma si sente rispondere che il gestore della rete non è obbligato a rivelare il nome dell’autore del post, quindi l’unico ad essere punito sarebbe stato l’internet service provider.
La Corte di Strasburgo, alla quale K. U. si è rivolto non è stata del medesimo parere ed ha condannato la Finlandia per violazione degli artt. 8 CEDU (tutela della vita privata e famigliare)
Nelle motivazioni, la Corte afferma che
Article 8
Although in terms of domestic law the applicant’s case was considered from the point of view of calumny, the Court preferred to highlight the notion of private life, given the potential threat to the boy’s physical and mental welfare and his vulnerable age.
The Court considered that the posting of the Internet advertisement about the applicant had been a criminal act which had resulted in a minor having been a target for paedophiles. It recalled that such conduct called for a criminal-law response and that effective deterrence had to be reinforced through adequate investigation and prosecution. Moreover, children and other vulnerable individuals were entitled to protection by the State from such grave interferences with their private life.
The incident had taken place in 1999, that is, at a time when it had been well-known that the Internet, precisely because of its anonymous character, could be used for criminal purposes. The widespread problem of child sexual abuse had also become well-known over the preceding decade. It could not therefore be argued that the Finnish Government had not had the opportunity to put in place a system to protect children from being targeted by paedophiles via the Internet.
Indeed, the legislature should have provided a framework for reconciling the confidentiality of Internet services with the prevention of disorder or crime and the protection of the rights and freedoms of others. Although such a framework has subsequently been introduced under the Exercise of Freedom of Expression in Mass Media Act, it had not been in place at the relevant time, with the result that Finland had failed to protect the right to respect for the applicant’s private life as the confidentiality requirement had been given precedence over his physical and moral welfare. The Court therefore found that there had been a violation of Article 8.
Si tratta di una decisione veramente importante che rispetta la natura di Internet: il provider è un intermediario e come tale vanno disciplinati la sua natura, i suoi doveri, le sue responsabilità. Altrimenti, non solo si tenta di ricondurre Internet nel novero dei media “tradizionali”, ma si violano anche i diritti fondamentali dei suoi fruitori, innanzitutto il diritto alla riservatezza.
Nel nuovo testo collettaneo dedicato al Diritto dell’Internet e delle nuove tecnologie telematiche (curato da G. Cassano e I. P. Ichino) mi sono occupata del capitolo XXI: Comunicazione, corrispondenza e riservatezza online: qui
Il testo è consultabile in anteprima limitata su books.google.com
Non riesco a smettere di sentire questa canzoncina:
una vera consacrazione per il nostro eroe nazionale, anzi mondiale: è diventato un tormentone.
La ricetta è davvero geniale: si prendono un po’ di parole italiane, ovviamente pronunciate alla tedesca (con molti dubbi su dove ci vanno le doppie o no), parole che non sono neutre, ma che identificano luoghi comuni che “loro” hanno su di “noi”. Si trova una musichetta martellante e il gioco è fatto: tutti a saltellare.
Sto guardando l’insediamento di Barack Obama: che bello, che grande entusiasmo, sembra davvero che si sia voltata una pagina storica. (qui il video CNN del discorso dell’insediamento)
Finalmente un presidente afroamericano, ma quanto dovranno aspettare ancora i nativi americani per il loro completo riscatto fuori dalle riserve?
Spero non molto, spero che la barriera più dura da superare sia stata abbattuta.
Il testo dell’intervento al convegno romano del 3-4 ottobre 2008 è stato pubblicato tra i materiali dell’Osservatorio di Europeanrights: qui
Toni Maraini: Ricordi d’arte e di prigionia di Topazia Alliata, 2003, Sellerio
Mario Calabresi: Spingendo la notte più in là, 2007, Mondadori
Michael Shermer – Alex Grobman, Negare la Storia, 2002, Editori Riuniti
Giuliano Capecelatro – Franco Zaina, La banda del Viminale, 1996, Il Saggiatore